48 Stati, 48 giorni, 48 bici. La nuova sfida di Paola Gianotti

La protagonista di tante indimenticabili imprese, parte per un nuovo viaggio, all’insegna del record ma anche della solidarietà: attraversare 48 Stati Uniti in un lasso di tempo (48 giorni) sufficiente a vincere un secondo Guinness World Record, ma anche a raccogliere i fondi necessari all’acquisto di 48 biciclette, da regalare ad altrettante donne ugandesi.

L’atleta eporediese partirà il 27 aprile dal Montana e percorrerà più di 12.000 chilometri, con circa 60.000 metri di dislivello e attraversando i paesaggi più diversi, dalla montagna al deserto, dalla foresta alla città. A supportarla tecnicamente e a fare il tifo per lei ci saranno anche la App Sport Plus Health con tutto lo staff dell’azienda, sponsor tecnico dell’iniziativa.

 

Ma cosa ha spinto Paola Gianotti, già vincitrice del Guinness World Record per il giro del mondo in bici, autrice del libro “Sognando l’infinito” e testimonial del progetto “Bike the Nobel” che l’ha portata fino ad Oslo per candidare la bici al Nobel per la Pace, ad impegnarsi in questa nuova  impresa? Lo abbiamo chiesto direttamente a lei. Ecco cosa ci ha raccontato.

 

Come è nata l’idea di questo nuovo progetto?

L’idea è nata perché volevo pensare ad un nuovo record, volevo tentare un nuovo Guinness ma soprattutto volevo cercare di coniugare una grossa impresa sportiva con una grossa impresa sociale. Ho pensato alle donne ovviamente perché io sono una donna, per portare avanti quello che faccio. E ho pensato all’Africa perché l’ho sempre visitata: è un Paese che mi è rimasto nel cuore e non averlo attraversato durante il giro del mondo mi è sembrata una mancanza. Inoltre in Africa c’è proprio bisogno di aiuto.

 

Che effetto ti farà attraversare gli Stati Uniti, luogo dove hai avuto un brutto incidente?

Attraversarli sarà sicuramente toccante, anche se ci sono già tornata dopo l’incidente. D’altra parte quando ho attraversato  tutta l’America, questo era il posto dove mi sentivo più sicura, più a mio agio, il posto dove mi sentivo meglio. Mi piace perché ci sono strade molto grandi ed è un Paese che mi dà sicurezza in caso di necessità o emergenza. Ho un rapporto di amore/odio con gli Stati Uniti e anche questo è uno dei motivi per cui ci torno. Il tratto che farò questa volta non l’ho fatto l’altra volta, è completamente sconosciuto per me e sono curiosa di vedere questi 12.000 chilometri di Stati Uniti assolutamente nuovi!

 

Perché hai scelto proprio l’Uganda per il tuo impegno sociale?

Una mia cara amica che va lì tutti gli anni a fare volontariato in un ospedale mi ha sempre detto che c’è bisogno di biciclette perché, ad esempio, le infermiere non hanno mezzi di trasporto a disposizione e spesso non riescono ad arrivare nei villaggi in tempo per curare i bambini. L’Uganda è un paese molto povero, dove c’è grande necessità. Ho trovato un’associazione a cui appoggiarmi: l’ha fondata un ugandese che quando era piccolo si è preso la malaria ed è stato salvato grazie all’utilizzo di una bicicletta. Anni dopo si è trasferito a New York e ha fondato questa associazione che fornisce biciclette alle persone che ne hanno bisogno grazie al micro credito. Penso che questa cosa sia molto bella, perché non si tratta di un semplice regalo ma di un aiuto che dà un valore a quello che si riceve. Facendosi restituire i soldi si possono comprare nuove biciclette e aiutare altre persone.

 

Come è possibile contribuire?

Chi mi segue mi può aiutare andando su keepbrave.com o paolagianotti.com e da lì, sotto la nuova impresa che è 48 giorni 48 stati per una giusta causa (http://keepbrave.com/48-stati-48-giorni-48-bici.html), è possibile acquistare una tappa oppure mezza tappa: in pratica si può sovvenzionare l’acquisto di una bicicletta o di mezza bicicletta con 120 o 60 euro. Quando tornerò dal viaggio a giugno mi recherò personalmente in Uganda per comprare le biciclette da un produttore del posto in modo da finanziare anche l’economia locale. I sostenitori potranno ricevere una bandana keep brave o un mio libro come segno di riconoscimento per aver aiutato queste donne a migliorare la loro vita.

 

Crediti foto: Raffaella Rivarolo https://www.facebook.com/iRRegular.videomaking