BERGEN (NOR): “Dedico questa vittoria a Michele Scarponi, un amico vero che domani avrebbe compiuto gli anni, e poi a mia moglie Katrina che è in attesa del nostro primo bimbo”. Potremmo chiudere qui il collegamento da Bergen, in Norvegia, dove si sono appena conclusi i Campionati del Mondo di ciclismo su strada.
Peter Sagan, un campione che dopo essere entrato nella storia non dimentica di essere un grande uomo e non si lascia travolgere dai facili entusiasmi ricordando con lucidità le cose per lui importanti: amici e famiglia.
Ora avrà modo di tornare al Tour de France con quella maglia di campione del mondo e riprendersi quello che quest’anno gli era stato tolto ingiustamente con l’espulsione dopo la volata con Mark Cavendish.
In questa corsa esce sconfitto Alexander Kristoff che sognava la vittoria proprio sulle strade di casa. Il vichingo della Katusha dopo il titolo di Campione Europeo sfiora anche quello di Campione del Mondo. Per lui una grande stagione, ma oggi resta solo l’amarezza di esserci andati veramente vicino. Le scuse di Sagan sono però un grande attestato di stima. “Eravamo davanti ai suoi tifosi, mi spiace averlo battuto”.
Il guizzo di Peter è micidiale, invisibile per tutta la corsa all’ultimo giro te lo trovi là davanti a danzare con allegria sui pedali. Come far sembrare facili anche le cose più difficili. Tutti lo aspettavano e lui ha vinto.
Gli italiani ci hanno provato prima con un inesauribile Gianni Moscon che è stato penalizzato dall’atteggiamento di Julien Alaphilippe, francesino che al posto di cercare la via della collaborazione redditizia per entrambi, prova a staccare il trentino finendo con un pugno di mosche.
Bravo Matteo Trentin, che è stato il miglior azzurro e conferma la sua caratura internazionale. Bocciati, ma non c’erano molti dubbi, Elia Viviani e Sonni Colbrelli che pur essendo ottimi corridori in questo tipo di appuntamenti arrivano a coprire l’80% della gara.
Non resta che prendere il bello di questo Mondiale (non certo la regia televisiva che si è persa qualche azione e tutto il collegamento dai meno 3 ai meno1 km). Il bello è il pubblico, numeroso, corretto, caloroso e partecipe. Il bello dei panorami bellissimi norvegesi e poi… Peter Sagan. Via con la festa.
ORDINE D’ARRIVO
1 SAGAN Peter SVK 6:28:11 (41,346 km/h)
2 KRISTOFF Alexander NOR + 0:00
3 MATTHEWS Michael AUS + 0:00
4 TRENTIN Matteo ITA + 0:00
5 SWIFT Ben GBR + 0:00
6 VAN AVERMAET Greg BEL + 0:00
7 ALBASINI Michael SUI + 0:00
8 GAVIRIA RENDON Fernando COL + 0:00
9 LUTSENKO Alexey KAZ + 0:00
10 ALAPHILIPPE Julian FRA + 0:00