Fabian Cancellara ha conquistato il suo 10° titolo nazionale svizzero a cronometro su un percorso tecnico a Martigny, portandosi a casa una corona in una disciplina nella quale ha regnato per quindici anni.
Cancellara ha completato i due giri da 20.5 km in 53 minuti e 12 secondi con una velocità media di 46.24 km/h distaccando Reto Hollestein della IAM Cycling di 1:20 minuti e Thery Schir della EKZ Razing di 1:23 minuti.
“E’ l’ultimo, e anche se lo porterò solo per 6 mesi, rimane pur sempre un titolo” ha detto Cancellara. “Devo dire che è stato uno dei più difficili. Il percorso era tecnico con moltissimi cambi di ritmo, vento e temperature elevate (sui 30° gradi celsius). Tutto questo ha reso la gara abbastanza difficile, soprattutto dopo il Tour de Suisse dove il tempo era instabile con pioggia e freddo. Oggi invece era molto più caldo e il corpo ha reagito in maniera differente”.
“Quando una gara a tempo è di quasi un’ora non è mai facile affrontarla. Ero dispiaciuto per la brutta caduta di Stefan Küng ma sapevo che su una gara difficile come questa bisogna stare davvero attenti. Penso che questa sia stata la gara più dura che abbia mai fatto grazie anche al tracciato difficile e alla miriade di cose a cui stare attento. Nonostante questo però in una gara come questa bisogna andare a tutto gas a prescindere; ti devi concentrare su te stesso e affrontarlo come ogni corsa a cronometro.
Le performance di Cancellara durante la sua carriera nelle cronometro è davvero notevole: é arrivato secondo nella sua prima competizione d’elite nel 2001 e non si è mai guardato indietro, accumulando 9 vittorie e 9 podi prima di finire con il 10 e ultimo titolo Mercoledì.
Il nome di Cancellara rimarrà inciso nella storia ciclistica della svizzera, completando un’impresa che probabilmente non sarà mai eguagliata nel campionato nazionale svizzero
Cancellara: “I campionati svizzeri resteranno sempre una parte della mia storia e volevo concludere bene questa mia esperienza. Volevo partecipare in maniera onorevole e rispettosa nei confronti dei campionati che ho corso in passato. L’anno scorso non ero ai campionati e quest’anno salire di nuovo sul podio e sentire l’inno della mia nazione è stato davvero bello. A differenza degli altri sport, noi ciclisti non abbiamo modo di sentire l’inno della nazionale così facilmente, quindi rimane una cosa speciale; l’unica altra occasione è durante i mondiali o le classiche.
Crediti : Trek-Segafredo