CICLISMO: PALESTRA, PESI Sì O PESI NO? QUANTE ATTIVITA’ ALTERNATIVE…

I professionisti del pedale hanno ripreso ad allenarsi anche in bici. Sono impegnati in parallelo in attività come palestra e qualcuno, come il nostro Davide Martinelli, si cimenta pure nel ciclocross. Si lavora in modo differente alternando le attività con i pesi a quelle corpo libero.

Lasciamoci guidare per capire come va gestita questa fase della stagione che potrebbe risultare molto delicata. Si devono evitare i sovraccarichi oppure, al contrario, l’inattività totale.

“Vado in palestra 3 volte a settimana, solitamente la mattina dove effettuo delle sessioni a corpo libero più gli esercizi di squat. Poi esco in bici e vado a trasformare il lavoro”. Così spiega Davide Martinelli le attività che gli sportivi di alto livello svolgono in questo periodo.

“Molti si chiedono se utilizziamo i pesi. Nell’attività a corpo libero li utilizziamo perché così il fisico si assetta nel modo migliore. Uso i pesi ma non i macchinari perché hanno degli angoli di spinta che sono differenti rispetto a quelli della pedalata, penso ad un macchinario come la leg estension. Non si deve caricare sui bilancieri più peso possibile, va curato il gesto, rafforzato il core (che sono tutti i muscoli compresi fra spalle e pelvi e hanno funzione di collegamento tra arti inferiori e arti superiori) e va affinato l’equilibrio. In questa fase è inevitabile mettere un po’ di massa e il muscolo migliora la sua forza per via degli stimoli che ha ricevuto. La massa accresciuta se ne va però in fretta e a metà gennaio potrei averla già smaltita”.

In questo periodo ci si prendono ancora delle libertà? È facile ingrassare?

“Fortunatamente non tendo a mettere peso. In un mese come quello di novembre ti togli tutti gli sfizi. Magari ti permetti anche qualcosa in più come il fritto. È una questione mentale più che fisica, hai bisogno di essere più rilassato. Personalmente sono 2 chili dal peso forma, a 3 kg da quello del Giro d’Italia che però è un peso che è possibile mantenere solo per brevi periodi (per Davide si tratta di 70 Kg) perché poi ci sarebbero altre componenti che ne verrebbero inficiate a livello ormonale”.

Da qui in avanti la tabella di marcia è sempre più intensa.

“In inverno devi cercare di migliorare il benessere generale del fisico. Si parte con le uscite brevi e si arriva alle 2 ore a salire e per esempio domenica raggiungerò le 4 ore per la prima volta. So già che sarà dura. Segue una fase crescente per arrivare in ritiro, dall’11 dicembre, dove faremmo solo quantità. Si tratta di una tipologia di allenamento stressante dal punto di vista mentale per via dell’elevato numero di ore in cui si rimane impegnati in sella.

Fortunatamente prima di andare in ritiro si fanno 3-4 giorni di scarico totale perché durante il training camp saremo tutti assieme, pedalando con atleti che saranno più in forma. È un primo momento importante di confronto con campioni molto dotati. Al training camp ci vai come se dovessi correre. Personalmente cerco di arrivare sempre preparato perché andare a soffrire tutto il giorno non avrebbe senso”.

Una volta al camp capisci subito la tua condizione di forma?

Dopo 2 giorni capisci subito se sei in forma oppure no. Un giorno può succedere di avere sensazioni poco positive per via della stanchezza o altri fattori, ma alla prima distanza ti rendi conto di come sei messo. Dopo 2 ore al buon passo tieni duro ma per sessioni più lunghe poi verrebbero a galla le problematiche.

Con la Quick Step, dove il livello è altissimo, vedi gente che sgambetta facile. Devi tener conto anche di questi particolari, certi campioni sono straordinariamente forti e non fanno testo”.

Quest’inverno è stato inserito anche il ciclocross nelle attività alternative.

“La scorsa settimana ho preso parte al cross di Brugherio. Sono partito in ultima fila perché non ho punti nel ranking internazionale. Una buona partenza dove ho anche superato alcuni concorrenti. Certo si è trattato di un divertimento ma comunque è stato un fuorigiri che mi ha dato ritmo. Personalmente dovevo trovare il mio passo che potevo tenere per l’ora di corsa. Ad un certo punto mi si è scollato il tubolare, perdendo il ritmo. Mi hanno doppiato e per questo motivo ho dovuto abbandonare.

Ci si potrebbe chiedere quale sia il vantaggio della partecipazione a questo tipo di gare. “Ho avvertito subito il miglioramento già in settimana. Aver fatto un fuorigiri porta ad un beneficio. Credo che ne farò un altro a Lurago d’Erba la vigilia di Natale”.