COME SI ALLENA UN PROFESSIONISTA A FINE STAGIONE?

Siamo a fine ottobre e la stagione è stata lunga ma per alcuni non è ancora terminata come per gli atleti che in questi giorni hanno gareggiato in Cina, nell’ultima delle gare internazionali, il Tour of Guangxi che vede al via molti team di primo livello.

A farla da padrone, con 3 volate vinte, Fernando Gaviria che è stato continuo durante tutta l’annata con il picco del Giro d’Italia dove ha conquistato la Maglia Ciclamino e 4 tappe.

Con lui, anche in quest’occasione, Davide Martinelli, ambassador di SPH che è arrivato in Cina ancora brillante. Capiamo come abbia fatto sia dal punto di fisico che psicologico ad ottenere questo risultato.

Davide, per ridare brillantezza e affinare il giusto colpo di pedale ha completato il programma di allenamento con una serie di ripetute ad alta intensità da 10 minuti l’una e intervalli di tempo differenti tra una ripetizione a l’altra. La potenza espressa è di circa 500 watt. Vi spieghiamo i passaggi e sotto, attraverso i grafici, potete vedere tutti i dati.

Il primo blocco si chiama 40/20. Cosa vuol dire? 40″ ad altissima intensità e 20″ di recupero.

Il secondo blocco dura 10 minuti: 1 minuto a circa 500 watt e 1 di recupero

Il terzo blocco è formato da una serie di 20/40 e cioè 20″ al massimo e 40″ di recupero.

Al temine dei 3 momenti ha effettuato 4 volate massimali, andando a sensazione.

Questi lavori riabituano il fisico a rispondere a grandi impulsi di forza, ritrovare la giusta resistenza alla fatica e soprattutto permettono all’atleta di produrre variazioni di ritmo repentine, necessarie in gara, seguite da brevi momenti di recupero.

L’altalenarsi di picchi di potenza, a recuperi brevi e incompleti, migliorano il sistema cardio circolatorio e respiratorio. Facilitano il recupero tra un allungo e l’altro. Ridanno velocità e ritmo all’atleta e gli permettono di affrontare i momenti caldi della gara con la giusta brillantezza.

E’ importante inoltre ricordare che in questo periodo della stagione, per un professionista come Martinelli non serve effettuare lunghe distanze perchè i suoi muscoli, al termine di un’annata così ricca di competizioni di altissimo livello, hanno acquisito resistenza. E’ quindi sufficiente riabituarli al lavoro ad alta intensità con lavori specifici a potenza e intensità prossime a quelle di gara.

Grazie a questi lavori riusciamo facilmente a mantenere la resistenza e soprattutto il colpo di pedale fondamentale in corsa e di conseguenza ritrovare la condizione migliore.

Un allenamento di questa tipologia svolto sul Lago d’iseo ha prototto 263 watt medi al termine della seduta.

LE CONSIDERAZIONI DELL’ATLETA

Abbiamo avuto la fortuna di poter analizzare i numeri di un professionista di alto livello e nel corso dell’inverno continueremo a seguire molti aspetti della preparazione atletica e mentale.

E’ però interessante, in questo momento, capire come un ciclista, dopo 30.000 km in sella, abbia ancora voglia di allenarsi e trovare dentro di sé energie fisiche e mentali per affrontare questi sforzi.

È lo stesso Davide che ce lo spiega.

“Andare alle corse non è un problema. I corridori amano le competizioni e hanno ancora voglia di gareggiare. Direi che da quel puto di vista non c’è alcun rischio. Dal punto di vista fisico farei alcune considerazioni di questo tipo. I ciclisti che rispettano certi standard di programmazione sanno anche inserire dei periodi di riposo adeguato. Ad esempio io dopo il Giro d’Italia, la mia prima gara a tappe di 3 settimane, ho staccato per un recupero. Durante la stagione ho inoltre osservato una giornata di riposo quando previsto dal mio programma, così come durante la giornata. Tanti piccoli accorgimenti che poi tornano utili e ti permettono di preservare energie”.

Non è solo una questione fisica. “Esattamente. L’aspetto fisico è importante ma altrettanto lo è quello psicologico. Il fisico, se supportato dalla testa, potrebbe andare avanti ancora ad oltranza”.