GARE ON LINE.. IL PERICOLO E’ DIETRO L’ANGOLO

Sono sempre più in voga le sfide ciclistiche on line. Sulle varie piattaforme parte una gara 4 volte l’ora. Basta inserirsi in un gruppo e ci si può sfidare in modo virtuale, contro avversari situati in ogni parte del mondo, senza muoversi dal salotto.

A queste gare può accedere chiunque e soprattutto senza un controllo medico preventivo. Non si correre il rischio di esagerare con gli sforzi attraverso l’utilizzo di questi strumenti?

I cicloamatori spesso eccedono con slanci di agonismo, ignorando i propri limiti, alla caccia di super performance che a lungo andare diventano controproducenti, essendo il fisico sempre impegnato in sforzi massimali.

Quando ti trovi on line è come essere in un videogame. In questo caso un videogame particolare in cui il fisico è chiamato a sforzi importanti. I protagonisti sono sempre al massimo con il rischio di trovarsi in situazioni che possono essere pericolose per termoregolazione e sudorazione.

Sui rulli in cui si procurano stress importanti al fisico. Solitamente lo si fa per abituarlo, in modo controllato, a condizioni particolari. Ad esempio per preparare una gara al caldo.

Il problema nasce quando non vi è un certo pressapochismo nell’affrontare gli impegni senza periodizzazioni.

Un’attività indoor va dimensionata a un’ora o 90’ a massimo. Insomma… Si può fare ma va programmata perché il fai da te fa male. Siamo diventati tutti autodidatti….

Ci sono persone che hanno poco tempo a disposizione ma seguono tabelle preparate da un allenatore e si allenano virtualmente. La cosa può funzionare.

Tornando alle gare virtuali. Chi garantisce su questi atleti che esprimono grandi potenze? Siamo già nell’era degli ergometri dopati o dei misuratori taroccati?

Non possiamo saperlo ma è un concetto che si lega molto alla mente umana e al desiderio di apparire.

Sicuramente ci vorrebbero prima i controlli d’idoneità fisica. E’ importante valutare la propria condizione attraverso uno screening medico. Il rischio di andare in overtraining è reale. Arrivati a quel punto un soggetto deve essere fermato anche per mesi o si potrebbero avere anche problemi di salute generale, come collassi o, in casi più gravi, con il manifestarsi di patologie occulte.

La domanda che ci poniamo è: Quanto valgono effettivamente questi atleti? Sono dei prototipi teorici che poi messi su strada esprimono lo stesso potenziale?

Non si diventa un corridore facendo le gare on line. È un buon metodo di allenamento alternativo per chi abita in zone fredde, ad esempio. Il mercato videoludico degli esports cresce vertiginosamente. Si stimano milioni di spettatori per un evento elettronico entro pochi anni. Mischiare elettronico e fisico può diventare un modello del futuro”.

Come è possibile formare un vero atleta allenandosi solamente indoor e virtualmente? Mancano i fondamentali del ciclismo, come il saper stare in sella.

Se sei un amante del ciclismo vero sai che ci sono tecniche, strategie, peso, vento, sofferenze.. cose che perdi nel virtuale.  Gli algoritmi simulano tutto, ma certi dettagli no. Parliamo di un altro tipo di ciclismo.