Se il riposo è fondamentale, come e quando lo si deve mettere in atto? Come fare a capire che invece di allenarsi, bisogna far recuperare il proprio corpo? Una delle tecniche innovative ed affidabili, sulle quali ci si è maggiormente concentrati negli ultimi anni, è quella della valutazione della Variabilità della Frequenza Cardiaca (HRV); una tecnica che sfrutta la misurazione di alcuni parametri del battito del cuore per fornire informazioni sullo stato di salute dell’atleta, ma non solo. Di cosa si tratta?
E’ un dato di fatto che la frequenza cardiaca non sia costante e che il tempo che trascorre tra un battito e l’altro sia variabile. La variabilità della frequenza cardiaca è esattamente questo: misurare il tempo che trascorre tra due battiti ( variabilità RR).
Osservando un tracciato ECG, potrebbe sembrare che la distanza tra un picco R ed il successivo sia costante.
Se facessimo un zoom più dettagliato scopriremmo che la realtà è diversa: alcuni intervalli sono più brevi ed altri più lunghi.
Cosa influenza questo parametro?
Il sistema nervoso autonomo è il responsabile della regolazione e del controllo delle funzioni vitali del nostro organismo come frequenza cardiaca e respiratoria.
Lo stress è uno di quegli stimoli esterni che influenza il nostro organismo.
Il sistema nervoso autonomo è essenzialmente suddiviso in due parti: sistema simpatico e parasimpatico. Quest’ultimo si occupa del mantenimento delle funzioni di base del nostro corpo. Il sistema nervoso simpatico si occupa delle fuzioni di stimolo/eccitazione.
Entrambi agiscono sul sistema cardiocircolatorio e conoscere l’HRV ci permette di capire quale dei 2 sistemi sta prevalendo sull’altro.
Per misurare l’HRV basta anche solo un minuto di rilevazione. Con SPH lo puoi fare in 2 modi. Usando la fotocamera del telefono o attraverso le fasce cardio più evolute.
La misurazione da fotocamera è stata validata con una pubblicazione che metteva a confronto il risultato con quello ottenuto con sistemi più complessi e costosi. Installando Sph sullo smartphone si riescono poi ad avere sempre tutti i dati sotto controllo ed ottenere in modo semi-automatico informazioni su come gestire gli allenamenti.
1) Il carico di allenamento cresce e l’andamento di HRV rimane costante o, addirittura si riduce: il nostro corpo sta reagendo bene e non rischiamo di sovra-allenarci.
2) Il carico di allenamento cresce e l’andamento di HRV crescere o aumenta in modo repentino: il nostro corpo NON reagisce in modo corretto gli allenamenti.
Stress e fatica fanno scadere la performance e ci rendono più soggetti ad infortuni. E’ necessario recuperare con allenamenti più leggeri o riposo.
3) Non mi alleno, ma l’HRV si riduce: potrebbero esserci fattori esterni (stress, alimentazione, problematiche varie) che stanno incidendo negativamente sul nostro organismo. Dobbiamo intervenire per recuperare il nostro benessere.
Vi allenavate già con questo tipo di accorgimenti?
Se volete davvero imparare a usare la variabilità della frequenza cardiaca allora potete avvalervi del supporto dei tecnici di SPH
Con SPH misurare l’HRV è facile…