La Vuelta Espana arriva sull’Alto de Angliru nelle Asturie, regione spagnola famosa per la città di Oviedo. La frazione è corta ma severa. Una montagna da paura questo Angliru, 12 km che terrorizzano il gruppo e che portano alla mente tanti ricordi emozionanti. Questa è la salita di “El Chava” Josè Maria Jimenez uno dei più grandi scalatori iberici degli ultimi anni. Un talento purissimo, psicologicamente fragile, prematuramente scomparso. Qui hanno vinto Alberto Contador e Gilberto Simoni. Qui ha perso Chriss Froome. Ebbene sì, anche il grande atleta britannico ha incassato un sonora sconfitta su questa salita, per di più da una meteora come Juan Cobo, atleta incostante e sregolato ma che in quell’anno, il 2011, seppe mettersi alle spalle i 2 capitani del Team Sky: Bradley Wiggins e Chriss Froome appunto. Una doppia sconfitta che però permise a keniano bianco di guadagnare i galloni del capitano e far così decollare ufficialmente la sua carriera.
Questa è anche la montagna mancata di Marco Pantani. Il romagnolo aveva intenzione di partecipare alla Vuelta del 1999 proprio per testarsi sul Mortirolo di Spagna. Il Pirata però quell’anno venne fermato dal famoso episodio di Madonna di Campiglio che di fatto ne compromise la carriera. Una salita adatta, durissima in modo esagerato che a molti ha fatto storcere il naso. Eppure gli spagnoli avevano deciso di puntare a questa salita per dar lustro alla loro corsa a tappe e mettere un concorrente ai celebri Zoncolan e Mortirolo, salite nuove rispetto ai tradizionali Stelvio e Gavia, ma in grado di ammaliare il grande pubblico.
LaVUELTA2017: Siamo agli sgoccioli, o la va o la spacca. Dopo la vittoria di De Gendt che entra nel club dei ciclisti in grado di vincere una tappa nei tre grandi giri. Vincenzo Nibali si gioca tutto, difficile, quasi impossibile spuntarla, ma di sicuro un’ultima battaglia con il coltello tra i denti.
LA TAPPA: 117 chilometri da Corvera de Asturias all’Alto de l’Angliru Ma l’Angliru non sarà l’unica asperità di giornata, perché la frazione si presente sulla carta durissima. Subito la salita di Reigada, sono 12 chilometri di leggera salita addirittura non catalogati come Gpm. Segue il traguardo Gpm, Alto de Cobertoria, 8 chilometri all’8.6% di pendenza media. Scollinamento a 1.195 metri a cui fa seguito una discesa di circa 11 chilometri fino all’imbocco dell’Alto del Cordal, 5.7 chilometri all’8.6%. Non c’è sosta, si scollina al chilometro 96, poi discesa fino al chilometro 105 dove inizia l’Angliru. Sono 12 chilometri di ascesa al 9.8%. Al primo chilometro subito un muro al 22%, spiana leggermente fino al quinto chilometro di salita ma da qui alla fine non si scende più sotto il 10%. Previsti strappi al 14% a metà salita, muro durissimo al 23% al chilometro 10, spiana solo negli ultimi 500 metri. Tappa durissima, le gambe verranno messe a dura prova e solo chi avrà più energie in corpo la spunterà. La cosa più facile è sedersi in poltrona davanti alla TV e godersi lo spettacolo.
2 Jarlinson Pantano Gomez (Col) Trek – Segafredo 0:00:00
3 Ivan Garcia Cortina (Esp) Bahrain – Merida 0:00:00
2 Vincenzo Nibali (Ita) Bahrain – Merida 0:01:37
3 Wilco Kelderman (Ned) Team Sunweb 0:02:17
4 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha – Alpecin 0:02:29
5 Alberto Contador Velasco (Esp) Trek – Segafredo 0:03:34