MONTE ZONCOLAN: Chriss Froome risale, ma Simon Yates non scende. Tom Dumoulin resiste, e come se resiste. Il Giro d’Italia è bello, bellissimo. Il Monte Zoncolan non ha lasciato grandi distacchi, non è decisivo ma lascia tantissime tossine nelle gambe. E ora si riparte nuovamente e ci si avvicina al Trentino per la crono Trento-Rovereto.
Ci sono diversi spunti di interesse nella lotta per la maglia rosa. Sarà decisamente interessante vedere la reazione di Simon Yates nella terza settimana. L’inglese potrebbe pagare la sua prima volta da indiscusso protagonista, lo stress da leadership. Ogni giorno il leader della corsa si sottopone ad una serie di fatiche extra dovute al fatto che la squadra deve gestire la corsa. In più una buona serie di impegni anche nel dopo corsa. Il protocollo prevede controllo antidoping, premiazioni, interviste. Almeno un’ora se ne va in queste attività. Tanta roba, per chi fa attenzione ad ogni dettaglio. Nell’economia di una grande corsa dove si presta attenzione ai marginal gains, sono particolari che possono pesare.
Inoltre Yates è in forma da molto, durante la primavera è già stato protagonista in diverse gare. Lui non ci pensa e bada solo a guadagnare terreno ogni giorno. Per certi versi lui è già vincitore morale di questo Giro ma l’opzione che possa andare in calo è reale.
E poi c’è Froome, tornato al successo sulla salita più dura. Ha saputo resistere alle cadute, alla pressione pazzesca che gravava su di lui per il famoso caso salbutanolo. Non è crollato dal punto di vista nervoso e per questa ragione ha diversi motivi per essere molto fiducioso. In primis ha un palmares e un’esperienza che in questo momento nessuno in gruppo può vantare. In secondo luogo ora il suo morale è alle stelle. Si è ritrovato, ha preparato l’ appuntamento per bene e non vorrà certo vanificare un’occasione unica con un team super attrezzato. La terza settimana è dalla sua parte.
Infine Tom, nascosto, silenzioso ma presente e concreto. Il suo distacco è ancora buono e lo scorso anno fece il sorpasso all’ultima tappa. Anche allo Zoncolan ha dato dimostrazione di intelligenza tattica e di forza fisica incredibile. Alla fine ha accusato solo 37″ di distacco e in classifica accusa 1′:24″. Non troppo per un turbo come lui.