Sabato 19 marzo torna la Classicissima di Primavera di ciclismo, la Milano-Sanremo, alla sua 107esima edizione. Ripercorriamo la storia di questa memorabile competizione ciclistica.
Partenza alle ore 10.10 da via della Chiesa Rossa, nella zona sud di Milano, e arrivo nella città dei Fiori intorno alle 17.00. Il percorso (quest’anno 291 km) e il chilometraggio sono rimasti pressoché invariati sin dalla prima edizione. Nel 1960 viene inserita la famosa salita del Poggio, a Sanremo, l’ultima prima del traguardo.
Nel 1937 si stabilisce come data fissa della gara il 19 marzo, giorno della festa di San Giuseppe. Dall’edizione 2013 la gara si svolge la domenica più vicina. Ma quest’anno la data torna ad essere proprio il 19 marzo, che cade di sabato.
L’idea di svolgere una competizione ciclistica lungo il percorso Milano-Sanremo è venuta al giornalista Tullo Morgagni della Gazzetta dello Sport, che aveva già lanciato il Giro di Lombardia.
Il 14 aprile 1907 si è svolta la prima edizione. Al ritrovo, nell’osteria della Conca Fallata di Milano, lungo il Naviglio Pavese, si presentano 33 dei 62 corridori iscritti. A Sanremo arrivano solo in 14. E’ una giornata di pioggia e freddo quella finale, e a vincere è il francese Lucien Petit-Breton, sotto contratto con la Bianchi, che completa i 281 chilometri del percorso in 11h04’15”, a una media di circa 26 km all’ora. Negli anni il tempo di percorrenza si è accorciato sempre di più, basti pensare che l’anno scorso il vincitore tedesco John Degenkolb ha bruciato i 293 km dell’ultima edizione in 6h46’16”, alla media di 43,3 km/h!
Lucien Petit-Breton
Nel 1910 la Classicissima è entrata definitivamente nella leggenda, con gli atleti che cercano rifugio nelle case lungo il percorso a causa delle condizioni atmosferiche estreme. Dei circa sessanta iscritti solo sette riescono ad arrivare al traguardo, e a vincere è il francese Eugène Christophe, convinto di aver sbagliato strada.
Le condizioni meteorologiche, spesso avverse, sono diventate una delle caratteristiche della Milano-Sanremo. Nel 2013 la gara viene interrotta a Ovada per un’intensa nevicata. I corridori raggiungo in pullman Arenzano, dove ripartono con i distacchi registrati nella cittadina dell’Alto Monferrato.
Tra il 1917 e il 1928 Costante Girardengo entra nel mito della Classicissima salendo ogni anno sul podio (tranne nel 1927), per sei volte sul gradino più alto. Nel 1946 a vincere è Fausto Coppi (così come nel 1948 e 1949) con una fuga solitaria di 150 km e un vantaggio di 14 minuti sul secondo classificato, tanto che, visto l’ampio distacco, il cronista radiofonico Nicolò Carosio commenta in questo modo il taglio del traguardo: “Primo, Fausto Coppi, in attesa del secondo classificato, trasmettiamo musica da ballo!”.
La gara diventa negli anni sempre più internazionale; lo testimonia il lungo digiuno di vincitori italiani, dal 1954 al 1969 compresi. Nel 1966 si apre l’era del belga Eddie Merckx, il quale con sette affermazioni stabilisce il record assoluto di vittorie di un ciclista in una singola grande classica.
A breve, ci aspetta l’edizione 2016. Un appuntamento da non perdere. Seguitelo insieme a Sport Plus Health!
Crediti: http://roadbikeaction.com/