NON E’ UN KO, MA UNA VITTORIA AI PUNTI

PIANCAVALLO: Ci aspettavamo il colpo del KO, in realtà c’è stata una vittoria ai punti.

Per il colpo risolutore vedremo se bisognerà aspettare domani, o addirittura il piattone della Milano Monza. Dumoulin perde le ruote e arriva al traguardo con qualche secondo di troppo, 38 per l’esattezza. Ci pensa Nairo Quintana a vestirsi di rosa. Nibali è sempre vicino, 43” dalla rosa, così come Pinot, Zakarin e Pozzovivo.

Guardiamo a domani: tappa pianeggiante che parte da Pordenone (già quattro partenze e due arrivi nella sua storia) e che per 100 km si snoda attraverso le pendici delle Prealpi trevigiane (GPM sul Muro di Ca’ del Poggio). Dopo il traguardo volante di Feltre si affronta la salita al Monte Grappa (24 km di cui si ricorda la conquista della cima da parte di Nairo Quintana nel 2014 e Ivan Basso nel 2010) su strada a carreggiata stretta. Prima parte ripida con pendenze elevate seguita da una parte meno impegnativa con diverse contropendenze prima del Gran premio della montagna. Discesa molto impegnativa (26 km) con numerosi tornanti. Si affronta quindi l’ultima salita a Foza (GPM inedito per il Giro con salita regolare al 7% con numerosi tornanti).   Ultimi 15 km molto ondulati e ultimi 5 km dopo Gallio in leggera discesa fino ai 400 m. Si arriva così ad Asiago famosa per il suo formaggio e per le marmellate prodotte da Rigoni. E’ l’altopiano del 7 Comuni, piccole gemme nel verde assoluto. Ad Asiago, nel 2014, si sono svolti i Campionati Mondiali di Orienteering ed è famosa anche per la sua squadra di Hockey.

 

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