La tappa finale è stata perfetta: la degna conclusione di una gara dal tracciato spettacolare come spettacolare è stata la ISRU. Oggi era la giornata delle dune, bellissime dune, alte e compatte, su cui correre ammirando le pareti di roccia erose dall’acqua e dal vento dalla parte opposta della valle.
Era anche la giornata dell’oasi, che i runner hanno attraversato dopo l’ultimo CP, passando per un tratto di strada dalla ricchissima vegetazione, bagnato da un piccolo fiume.
Al termine della tappa i runner hanno poi raggiunto il campo base alla fine di un canyon formato dal letto di un fiume. Il primo a finire la corsa è stato il tedesco Rafael Fuchsgruber, che si è così assicurato la vittoria della versione Lite.
Il vincitore della 250 è naturalmente il supercampione marocchino Mohamad Ahansal, coprendo i 39km della tappa in meno di quattro ore. Sono poi arrivati gli altri atleti Lite: Giuseppe Derosa e Gian Carlo Enna, che è passato alla 150k in volata dopo la tappa lunga. Il norvegese Lein ha ottenuto il suo record personale, raggiungendo la finish line in 5 ore e 30, seguito a ruota (nel vero senso della parola) da Fabio Ferrario, outsider con la sua bici.
Tullio Frau oggi ha veramente compiuto l’impresa: arrivare in fondo a una gara multistage in autosufficienza da non vedente. I nostri complimenti alla forza di volontà e alla leggerezza con cui Tullio ha affrontato tutta la situazione, che a tratti è stata complicata dal caldo, e al suo inseparabile amico Raffaele Brattoli che gli ha permesso di ottenere questa splendida vittoria.
Anche Giovanna Caria è davvero soddisfatta del risultato ottenuto. Ha corso per la prima volta un’ultramaratona e si è aggiudicata il trofeo donne Lite. Giunge al traguardo l’austriaco Harreither per la 250, seguito dal quartetto italiano Alberto Tagliabue (secondo assoluto), Laura Ricci, Nicola Ciani (terzo assoluto) e Roberto Zanda (quarto assoluto), giunti tenendosi per mano, momento davvero emozionante per tutti al campo.
E’ poi la volta del libanese Ladkani, che ha terminato da vincitore una gara sofferta: ha conquistato il deserto più difficile della sua carriera di runner. Gli iraniani Shirzad e Reyhani completano la tappa in circa otto ore, e l’altro altleta libanese Moustapha Ahmad è arrivato molto soddisfatto della sua prestazione. “Per i primi 20 km ho letteralmente volato!” ha detto una volta conclusa la sua gara, col sorriso sulle labbra.
Chiudono i giochi due ore dopo e ragazze di Free to Run Stephanie Case e Jenny Davis con i loro ambasciatori Alireza Saadat e Mahsa Torabi. E’ proprio quest’ultima la vincitrice morale di questa edizione ISRU. La ragazza di Tehran ha coperto interamente l’enorme distanza (partecipando per la prima volta ad una ultramaratona) e vincendo grazie alla sua forza di volontà una gara ancora più grande e più importante: dimostrare alle colleghe iraniane che niente è impossibile, e che una cosa che sembrava inaudita nel suo paese solo pochi mesi fa, come partecipare a una gara in cui uomini e donne corrono insieme, è adesso realtà.
Mahsa oggi ha fatto la storia: il merito va ovviamente a lei stessa, ma anche al supporto di Stephanie Case, che l’ha seguita e incitata passo per passo, e che al traguardo si è sciolta in un pianto liberatorio. Le quattro ragazze che hanno disputato la 250k (Masoumeh Torabi, Jenny Davis, Laura Ricci e Stephanie Case) si aggiudicano un primo posto ex-equo, a simboleggiare la speciale vittoria delle donne in quest’evento che, ricordiamo, è il primo dopo 38 anni nel quale possono gareggiare uomini e donne contemporaneamente.
Un ottimo lavoro per tutti, una grande gara che con piccoli accorgimenti può veramente diventare una classica. La sera al campo, i runner hanno avuto una splendida sopresa organizzata dai volontari iraniani: una cena vera e propria dopo una settimana in autosufficienza. Il bravissimo Mehran, autista e cuoco, ha cucinato per tutto il campo – lui e i suoi colleghi hanno pelato patate, tagliato cipolle e sbucciato pomodori fin dal tardo pomeriggio – per rendere dolce l’ultima sera al campo, e annaffiare il tutto con bibite fresche, sogno di ogni runner, nessuno escluso.
Crediti: www.extremeracesorganization.it
Foto: P Benini