Sud America, seconda tappa del giro del mondo di Paola Gianotti

Dopo la prima parte in Europa, il giro del mondo in bicicletta di Paola Gianotti prosegue in Sud America, attraversando Argentina, Cile e Perù. Giorni di fatica, di vento, di freddo o caldo torrido, ma anche di colori, di volti sorridenti, di emozioni forti.

Il volo verso Buenos Aires dura circa venti ore, scali compresi. Dopo i controlli all’ingresso , dove l’agente di polizia di frontiera resta esterrefatto dalla quantità di cibo in valigia, Paola e il team escono dall’aeroporto e trovano ad attenderli Alejandro, l’autista, con il camper che li scorterà lungo tutto il viaggio latinoamericano. Hobo, amata bicicletta, è arrivata tutta intera in terra argentina. E’ una calda notte di fine estate quella che accoglie il gruppo del Guinness all’arrivo, giusto il tempo di dormire qualche ora ed è già mattina. E’ già ora di andare.

“Mi godo questa prima pedalata sudamericana, lasciando correre lo sguardo sul nuovo paesaggio che mi circonda. Sento subito di essere circondata da un ambiente allegro e spensierato, che in qualche modo mi ricorda casa. Fin dalla prima volta che sono stata in Argentina sono rimasta affascinata dal modo di fare di questo popolo, così simile a noi”.

La corsa prosegue in direzione Patagonia, per poi avvicinarsi alle Ande. “Siamo al confine con la Patagonia, le Ande sempre sullo sfondo. Tiro su la bandana per riparare la faccia, non fa caldo per niente. Siamo al penultimo giorno in Argentina e mi sembra incredibile esserci arrivata. Tra poco cominceremo a salire verso il passo che conduce in Cile”.

La vegetazione si dirada, iniziano le prime tracce di neve, la temperatura si abbassa. Paola sta per  scollinare  le Ande. “La neve ai bordi delle strade aumenta, ma il mio conta tutto digitale mi dice che siamo quasi a 3.000 metri, siamo quasi alla cima. Scorgo già a distanza il grande cartello che segna il confine con il Cile. In piedi sui pedali e senza più ascoltare battiti, cuore e fiato spingo fino alla cima”.

La discesa ora è ripida e accompagnata da un vento impegnativo da gestire. Il Cile è fatto di saliscendi, con pendenze belle toste. Un allarme di terremoto e tsunami sulla costa obbliga Paola a un cambio di programma: attraversare il deserto di Atacama, il più arido al mondo, si dice.  Più di 2.000 chilometri e quasi dieci giorni di viaggio, ecco cosa la aspetta. A volte si pedala anche di notte, per scongiurare il caldo asfissiante. “ Sto pedalando sotto una luna piena che sparge luce. Ogni tanto alzo la testa, verso il cielo coperto di stelle. Ho i brividi. Nelle cuffiette la colonna sonora di Into the wild, uno dei  miei film preferiti, i pensieri scorrono veloci come le ruote della mia Hobo sull’asfalto. Sto pedalando di notte nel deserto di Atacama. E ringrazio il mondo per essere qui”. Le tappe cilene sono tutte faticose a causa del vento incessante e degli sbalzi di temperatura, il Sud America sembra non finire mai. Ma la frontiera con il Perù, alla fine, arriva. Dopo aver superato un problema per il passaggio del camper, la corsa prosegue verso Lima. Pedalando, ci si avvicina a Nazca, ma per questa volta non c’è tempo di fermarsi a vedere le omonime linee tracciate sul terreno, ritenute luogo di culto dove gli antichi comunicavano con le divinità. Non c’è tempo, bisogna raggiungere Lima e poi pensare alla traversata verso gli Stati Uniti. Ecco Lima, “attenti gringos che arrivo!”.

 

Scopri la fantastica tappa dell’attraversamento delle Ande con i suoi incredibili paesaggi oppure l’ultima tappa in Sud America con l’arrivo a Lima

 

To be continued…