#TOURDEFRANCE: PROVARE A VINCERE O ACCONTENTARSI?

Provare a vincere o accontentarsi del podio? Sono 2 situazioni differenti e 2 modi di affrontare le prossime tappe del Tour de France. La prima vorrebbe dire far saltare il banco o rischiare di saltare a propria volta fino a togliersi la soddisfazione di capire se la maglia gialla è raggiungibile oppure un sogno irrealizzabile. Lo stile del Cavaliere dei 4 mori è solitamente quello dell’attacco frontale. “Se sto bene, sapete come mi piace correre” la dichiarazione del sardo che non ha finito di cullare il sogno più bello. Delle due l’una. O ci prepariamo a vedere un grande attacco oppure dovremo presto rassegnarci alla salvaguardia di un podio dagli attacchi di Romain Bardet e Ciccio Uran. 2 giorni di grande battaglie, forse risolutive per provare ad arrivare alla crono di Marsiglia con almeno un minutino di vantaggio. L’assenza del team, le tattiche, le ambizioni. Ora non conta più nulla. Aru deve stare concentrato e sfruttare l’istante. Sarà solo contro il suo destino. Ci vuole un pizzico di coraggio e di sana follia ma arrivati a questo punto è obbligatorio crederci.

 

Nell’attesa di domani oggi è andata in scena una tappa con 2 episodi tattici molto gustosi. Il primo, quello visto da tutti nel finale, orchestrato dal Team Sky che ha sferrato un attacco in stile QuickStep. Fortissimo vento, squadra davanti a menare e via con il ventaglio. Un attimo, un’accelerazione violenta, l’abilità del saper rimanere a ruota e del sopportare il mal di gambe. Questione di attimi e si perdono alcuni insospettabili come Daniel Martin, vincitore di un Giro di Lombardia, e Alberto Contador. Resistono gli altri, anche Fabietto Aru.

 

L’altra chicca ce l’ha regalata la SunWeb. Il team olandese a inizio frazione ha imposto un ritmo altissimo. Risultato? Marcel Kittel subito in difficoltà e presto escluso dalla lotta per la volata vinta da Michel Mattweus. Complimenti per la strategia.

 

 

E domani? Mercoledì 19 Luglio: La Mure – Serre Chevalier – Km 183

 

Dopo sei anni di assenza, il Galibier torna a dominare sul Tour de France, gigante di una tappa alpina davvero molto esigente.

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