Transiberiana, il team italiano procede senza sosta e vince un’altra tappa

La Red Bull Trans-Siberian Extreme va avanti. Per i partecipanti vincere la stanchezza è sempre più dura, ma il team di Paola Gianotti e Paolo Aste prosegue alla grande. E mette nel cassetto anche la vittoria della decima tappa.

Dove siete e come sta andando ragazzi?

In questo momento siamo a Chita vicino a Mongolia e Cina. Sta andando tutto bene, abbiamo completato l’undicesima tappa e ieri abbiamo vinto la decima. Oggi abbiamo corso 658 chilometri con tanta salita. E’ cambiato molto il paesaggio perché adesso siamo in una zona con la steppa, ci sono un sacco di praterie e anche la popolazione è diversa, ha sembianze mongole, molto più asiatiche rispetto a prima. Abbiamo fatto questa lunga tappa di 24 ore concludendo oggi a pranzo. Domani ci aspetta la tappa più dura perché sono 1.300 chilometri con 11.000 metri di dislivello. Sicuramente la tappa più dura di tutta la gara!

Parlateci del dietro le quinte… Quando non correte riuscite ad avere un po’ di tempo libero?

Quando non corriamo abbiamo giusto il tempo per mangiare e per dormire, per quel che si riesce, ma non c’è tempo libero perché i cambi sono molto veloci, un’ora, e quindi si mangia e si cerca di risposare. Si cerca di staccare il più possibile la testa e non è neanche tanto semplice dormire, perché tra un cambio e l’altro c’è poco tempo e tanta adrenalina che impedisce di prendere sonno.

 Qual è la vostra alimentazione? Vi capita di mangiare insieme agli altri ultracycler?

Per quanto riguarda l’alimentazione, quando siamo fermi mangiamo carboidrati e proteine. Durante la corsa invece mangiamo panini con il prosciutto e formaggio e miele. Se ci sono le notti fuori l’organizzazione ci dà la zuppa o della carne oppure della pasta. Mangiamo anche tanta cioccolata, banane, e la nostra integrazione. Mangiare insieme agli altri può capitare quando siamo a fine tappa, quindi quando abbiamo finito di correre e siamo in hotel. E’ l’unico momento in cui può succedere, altrimenti ognuno mangia nel proprio furgone, ne abbiamo una a testa e quindi ci gestiamo così.

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