Prosegue senza sosta la Red Bull Trans-Siberian Extreme. Sport Plus Health è sempre al fianco del team italiano, che ha vinto la quinta tappa e si prepara ad attraversare la (calda) Siberia. Paola Gianotti, con il suo entusiasmo contagioso, ci racconta come sta andando.
Che differenza c’è tra correre da soli e farlo in team dal punto di vista del regolamento della gara? Si tiene conto del fatto che correre in team è più facile che farlo in solitaria?
Le tempistiche per finire la tappa sono diverse dal punto di vista del regolamento, infatti c’è n’è una per il team e una per i singoli. Ovviamente si tiene conto che correre in team è più facile, ma in questa gara c’è molta collaborazione quindi i team corrono aiutando i singoli. In pratica noi stiamo davanti e tiriamo, in modo che i singoli possano fare meno fatica. Questo fino a metà della gara, da lì in poi i team corrono insieme fino a quando è possibile e i singoli continuano la loro gara da soli. Fino ad ora è successo più o meno così.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi del correre in team, dal punto di vista psicologico, fisico, ai fini della gara.
I vantaggi di correre in team sono il fatto che psicologicamente è più facile perché sai di cambiare ogni tot chilometri. Noi abbiamo deciso di cambiare ogni 35-40 km; inizialmente avevamo pensato alle due ore poi abbiamo visto che sono troppo lunghe, anche perché i ritmi di questa gara sono molto veloci proprio per il fatto che si corre in team. Dal punto di vista fisico, quando si entra in furgone si cerca di riposare e poi di ripartire. Gli svantaggi sono che correndo in team spezzi tantissimo il ritmo e quando sali nel furgone non sempre riesci a dormire perché hai l’adrenalina troppo alta. Anche mentalmente è più stressante correre in team, perché i ritmi sono più alti: noi teniamo medie più elevate rispetto a quelli che corrono da soli e quindi questo porta a stressare il fisico maggiormente. E’ come se facessi una tappa molto più veloce ma più corta.
Avete vinto una tappa: ci raccontate com’è andata?
Abbiamo vinto una tappa! Abbiamo vinto la quinta tappa. Praticamente Paolo è partito gli ultimi 40 km facendo una fuga rispetto agli altri e ci siamo alternati abbastanza velocemente fino alla fine. Ovviamente Paolo faceva dei tratti più lunghi rispetto a me, tenendo una velocità molto alta, di 40 km orari, io facevo dieci chilometri tenendo delle medie comunque alte e così siamo riusciti a staccare gli altri e ad arrivare primi di qualche minuto.
Ora dove siete? Cosa vi aspetta?
Siamo a Novosibirsk adesso, in Siberia. Ci aspettano due tappe molto lunghe da affrontare. Sono entrambe da 800 km con oltre 8.000 metri di dislivello, il che vuol dire tantissima, tantissima salita. La temperatura tra l’altro è cambiata perché è molto più alta e molto più umida, adesso penso si andrà verso temperature maggiori, quindi ci aspettano quattro giornate intense, con tappe lunghe e con due notti fuori.
Chi temete di più tra gli altri concorrenti?
La coppia che temiamo di più è quella dei russi perché sono molti forti. Sono due ex professionisti, uno ha fatto cinque volte il Giro d’Italia, una volta il Tour de France e una volta la Vuelta e quindi ovviamente sono molti forti. Il livello di questa gara è altissimo, comunque tra tutti, sono sicuramente loro quelli che temiamo di più.
A presto con altri aggiornamenti!
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