Riccardo Zoidl continua il predominio del teamTrek-Segafredo nel Tour di Croazia con la terza vittoria della squadra, sorpassando tutti su una salita tortuosa per rivendicare la vittoria della quarta tappa.
“Questa vittoria significa molto per me perchè quest’anno ho avuto un sacco di problemi all’inizio di stagione”, ha detto Zoidl, riferendosi alla caduta al primo allenamento stagionale dove si è rotto la clavicola. “Tornando a questa vittoria, ne avevamo già due, incredibile. Grazie a tutto il team, hanno corso benissimo negli ultimi 50 kilometri. Sono veramente felice di questa risultato!”
E’ stato un’altro tentativo coeso del team Trek-Segafredo. Il capitano Nizzolo, già con due vittorie ed un secondo posto, si è portato in testa al gruppo nei kilometri cruciali in vista della montagna incombente, prima Eugenio Alafaci, Edward Theuns, e infine, Gregory Rast hanno dato il ritmo ai due scalatori del team, Julian Arredondo e Riccardo Zoidl, fino al passo di 20 kilometri in salita.
Il gruppo ha tranquillamente inghiottito gli otto fuggitivi di quella giornata, ed ha proseguito per la lunga salita riducendo il numero di corridori a 14 con sette kilometri rimanenti all’arrivo. Arredondo e Zoidl hanno ignorato i primi attacchi correndo in modo tranquillo tenendo conto delle arrampicate che dovevano affrontare alla fine.
A cinque kilometri dalla cima, Zoid ha accelerato, e il gruppo si è diviso in tre . Il colpo finale di Zoidl è arrivato a 2 kilometri dall’arrivo. Questa volta, nessuno ha potuto rispondere al suo attacco e Zoidl ha creato un distacco che ha mantenuto fino alla vittoria con 28 secondi da Matija Kvasina (Synergy Baku Cycling Project).
Kvasina indosserà la maglia di capitano nella prova cronometro del team dopo che Zoidl ha perso secondi nella seconda tappa, risultato dovuto ad una caduta che ha diviso il gruppo. Zoidl rimane al secondo posto a 19 secondi.
Zoidl: “Sapevo che la salita fosse molto lunga e che dovevo tenere il ritmo ed aspettare. Dirk (Demol, direttore) mi ha detto di aspettare fino all’ultimo momento. Con cinque kilometri all’arrivo, ho cercato di distaccarmi e subito dopo eravamo in tre. Mi sentivo bene quindi ho deciso di accellerare prima, a 2 kilometri dall’arrivo, e si, ha funzionato. E’ un giorno spettacolare per me.”
“E’ un peccato che ho perso 50 secondi nella seconda tappa con quella caduta, ma dopo due vittorie e un’altra ancora oggi noi siamo veramente motivati; andremo a tutto gas domani, e si vedrà”
Articolo di Tim Vanderjeugd
Crediti delle Foto: KL Photo